Il Progetto Didattico “Danilo Dolci, una rivoluzione nonviolenta” – 2011

Liceo Ginnasio "A. Mariotti"di Perugia


Tema scelto : "Dal trasmettere al comunicare. La pratica democratica della parola nella scuola "luogo delle culture di tutti"da don Milani a Capitini a Danilo Dolci; Walter Pilini affianca i docenti nella ricerca documentale.

Formazione interna : Aula Magna - 15 gennaio 2011, lezione ore 9,00.

Classi coinvolte: IV e V B, I e II A

Docenti: Pasquale Guerra (referente), Mariangela Baffa, Giovanna Bissandi, Chiara Chiucchiuini.



Istituto d'istruzione superiore "Luca Signorelli"di Cortona


Tema scelto : "L'Arringa di Calamandrei in difesa di Danilo Dolci ; Margherita Gianfreda affianca i docenti nella ricerca documentale.

Formazione interna : Aula didattica - 22 gennaio 2011, I lezione ore 9,30, II lezione ore 11.30.

Classi coinvolte: III A e III B del liceo classico.

Docenti:ElenaGarofano (referente)

"Arringa di Calamandrei in difesa di Danilo Dolci"

Nel 1956 Dolci organizza lo sciopero alla rovescia: per denunciare la mancanza di lavoro e le condizioni disperate che spingono molti siciliani al banditismo, viene occupata una strada demaniale, la cosiddetta "trazzera vecchia"(vicino Partinico), caduta in disuso per l'incuria delle amministrazioni. Alla base della manifestazione l'idea che se un operaio per protestare si astiene dal lavoro, un disoccupato può scioperare lavorando. Così, all'alba del 2 febbraio, i dimostranti si recano sul posto per condurre una giornata lavorativa di otto ore, con una pausa a base di pane spezzato con le mani (è Danilo a consigliare di non portar coltelli per tagliarlo). Lo sciopero alla rovescia fu una concreta forma di lotta nonviolenta pensata e praticata da Dolci che, insieme a molti disoccupati, fu arrestato, processato ed infine condannato dal Tribunale Penale di Palermo, per occupazione di demanio pubblico.

Gli studenti delle terze classi del Liceo Classico "Signorelli " di Cortona, referente del Progetto la prof. Elena Garofano, svolgono un impegnativo lavoro di ricerca sulle fonti documentali, analizzando innanzi tutto i verbali di interrogatorio dei protagonisti della vicenda e dei conoscenti di Danilo Dolci, tra cui i maggiori intellettuali del tempo (Norberto Bobbio, Carlo Levi, Lucio Lombardo Radice, Elio Vittorini).

Il lavoro didattico è finalizzato alla disamina degli atti processuali sviscerati non senza emozione, dalla denuncia alle audizioni, dalla requisitoria del P.M. alla celeberrima arringa dell'avvocato Pietro Calamandrei, insigne giurista italiano, che si prodigò in un'appassionata difesa dell'amico Danilo, riconoscendo l'alto valore morale e la legittimità giuridica del suo operato.

Di grande attualità, infine, le riflessioni a sfondo filosofico affrontate sul persistente conflitto tra diritto positivo e diritto naturale (i diritti inviolabili dell'uomo, tra i primi quello al lavoro rivendicato da Dolci!), ovvero anche tra giustizia e legge, attraverso confronti e parallelismi delle vicende giudiziarie di Danilo Dolci con il mito di Antigone di Sofocle.



Istituto Superiore "Italo Calvino"di Città della Pieve


Tema scelto : "Il potere e l'acqua;MargheritaGianfreda affianca i docenti nella ricerca documentale e nello sviluppo del lavoro finale.

Formazione interna : Aula didattica - 29 gennaio 2011, lezione ore 10,30.

Classi coinvolte: III F del liceo linguistico e III B del liceo classico

Docenti: Maria Luisa Meo (referente), Maria CarlaMancini,LuciaPaoletti

" Il potere e l'acqua

Tracce :

1) valutazioni comparative tra la diga di Jato e la diga del Vajont,

2) nei primi anni 60 sorge la Diga di Jato, nell'anno 1963 avviene il disastro causato dalla Diga del Vajont,

3) le diverse forme del dominio (diga di Jato) e del potere (diga del Vajont), teorizzate da Dolci

4) l'interazione comunitaria per la realizzazione e la gestione di un progetto collettivo (riunione di contadini e cooperativa/diga di Jato), lo sfruttamento delle risorse naturali di accentrati poteri economici, disattenti ai bisogni dell'uomo e dell'ambiente (impresa Sade/diga del Vajont),

5) le ricadute positive sul territorio della diga di Jato (nata dalla domanda degli abitanti), le ricadute negative della diga del Vajont (lontana da ogni esigenza della comunità),

6) provocare analisi, confronti e verifiche anche sul territorio locale.


Ricerca documentale:


La diga di Jato

- Video e foto sulla diga di Jato

- testo consigliato: Il potere e l'acqua

- trasmissione radiofonica : Il gioco degli eroi 1963, intervista di Vittorio Gassman a Danilo Dolci sulla diga di Jato (ritrasmessa durante la trasmissione "Passioni"su radio tre del 15.1.2011).

- articoli di stampa dell'epoca sulla diga di Jato (foto e lettura)

La diga del Vajont

- testo consigliato: "Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe: il caso del Vajont"di Tina Merlin.

- Articoli di stampa sulla diga del Vajont

- Film consigliato: Vajont-La diga del disonore di Renzo Martinelli.

- video "Orazione civile"di Marco Paolini e Gabriele Vacis.


Il 12 maggio 2011 a Città della Pieve ogni istituto presenterà un lavoro finale attinente al tema scelto.



La formazione interna prevede:


a) Presentazione dell'Associazione David e Maria Russell Right Profit e della rassegna, svolta da Paolo Manetti .

b) Proiezione di brani-video sceltidal documentario "Danilo Dolci-Memoria e Utopia, alternati dalla presentazione di temi riguardanti la figura, il pensiero e l'azione sociale di Danilo Dolci. In particolare Valeria Mastroianni svolge i seguenti temi:
1) Introduzione documentario "Memoria ed Utopia
2) Natali e formazione, i maestri Don Ernesto Bonaiuti e Don Zeno, Partinico
3) Continuazione della Resistenza senza sparare
4) Benedetto Barretta e il Gandhi italiano
5) Amicizia con Capitini, obiezione/azione di coscienza, Banditi a Partinico
6) Spiaggia di San Cataldo e lo sciopero alla rovescia
7) Il carcere e l'arringa di Calamandrei
8) Gli intellettuali, i giovani sostenitori, il cardinale Ruffini. La metodologia maieutica e la diga di Jato
9) La mafia e i politici, la marcia per un mondo nuovo, Peppino Impastato
10) Radio Libera
11) Centro educativo di Mirto, la base nato della Maddalena, morte.
12) Conclusioni

c) Paolo Manetti legge alcune testimonianze tratte dal libro "Una rivoluzione Nonviolenta"di Giuseppe Barone.

d) Walter Pilinisvolge il tema : DAL TRASMETTERE AL COMUNICARE. La pratica democratica della parola nella scuola "luogo delle culture di tutti"da don Milani a Capitini a Danilo Dolci.

(Walter Pilini è laureato in materie letterarie e insegnante elementare. Autore di numerose pubblicazioni di carattere pedagogico e didattico, in particolare di natura linguistica, nonché di pratiche di filosofia dolce con bambine e bambini. Co-fondatore a metà degli anni settanta del "Gruppo territoriale perugino del Movimento di Cooperazione Educativa, è stato redattore della rivista "Cooperazione Educativa " della Nuova Italia educativa. Insegna da molti anni nella scuola primaria di Chiugiana (Corciano-PG).


Immagini tratte dagli incontri con le scuole

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